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Papa Leone XIV inizia il suo pontificato ricordando che la missione affidata a Pietro è centrata nell’amore e nell’unità

  • 18 giu
  • Tempo di lettura: 4 min
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Davanti a più di centocinquanta delegazioni internazionali e a più di duecentomila fedeli, sotto lo sguardo attento della Madonna del Buon Consiglio, situata accanto all'altare di Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha iniziato il suo pontificato con una messa solenne caratterizzata da un messaggio centrale: l'amore e l'unità come centro della missione che Cristo ha affidato a Pietro. Erano presenti anche religiosi e religiose agostiniani provenienti da diversi Paesi in cui è presente l'Ordine di Sant'Agostino, che hanno ascoltato con gioia l'invito alla comunione e alla riconciliazione che il Papa ha fatto nella sua omelia.



Domenica 25 maggio avevamo già avuto modo di ascoltare e vedere il Papa appena eletto, ma la sua omelia ha confermato che la comunione, la ricerca dell'unità, il dialogo e l'amore di Dio saranno la caratteristica del pontificato di Leone XIV.


“Ci hai fatti per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”, ha esordito il Papa, facendo riferimento a una delle citazioni più emblematiche delle “Confessioni” di Sant'Agostino.


Amore e unità


Fin dall'inizio il tono è stato inconfondibilmente agostiniano, facendo appello alle ferite del cuore dell'uomo contemporaneo, che sembra aver dimenticato che ciò che costituisce la sua identità è sapere di essere amato da Dio. E che vive circondato da conflitti in una società e in una Chiesa divise.


Ha detto: "Amore e unità: queste sono le due dimensioni della missione che Gesù ha affidato a Pietro. Ce la racconta in quel passo del Vangelo che ci porta al lago di Tiberiade, lo stesso dove Gesù aveva iniziato la missione ricevuta dal Padre. Pescare l'umanità per salvarla dalle acque del male e della morte".


E, per Pietro, è possibile intraprendere tale missione solo perché ha sperimentato nella propria vita l'amore infinito e incondizionato di Dio, anche nell'ora del fallimento e del rinnegamento: “Per questo, quando è Gesù a rivolgersi a Pietro, il Vangelo usa il verbo greco agapao - che si riferisce all'amore che Dio ha per noi, al suo donarsi senza riserve e senza calcoli -, diverso dal verbo usato per la risposta di Pietro, che descrive invece l'amore di amicizia, che ci scambiamo l'un l'altro”.


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Servizio e dedizione


Papa Leone XIV ha spiegato nell'omelia che a Pietro è stato affidato il compito di “amare ancora di più” e che il ministero di Pietro, che ora gli è stato affidato, è segnato proprio da questo amore oblativo, “perché la Chiesa di Roma presiede nella carità e la sua vera autorità è la carità in Cristo”.


Non si tratta mai di irretire con la sottomissione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere“, ha aggiunto, ”ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù". Sono parole in cui risuona la spiritualità agostiniana in cui è stato educato Papa Leone XIV e che indicano anche uno stile nel modo di agire del neoeletto pontefice.


Sinodalità


Nell'omelia della Messa di inizio pontificato, ha parlato in chiave sinodale della figura di Pietro, sottolineando che Pietro deve pascere il gregge senza mai cedere alla tentazione di essere un leader solitario o un capo che si pone al di sopra degli altri, facendosi padrone del popolo che gli è stato affidato: “Tutti, infatti, siamo stati costituiti pietre vive, chiamati dal nostro Battesimo a costruire l'edificio di Dio nella comunione fraterna, nell'armonia dello Spirito, nella convivenza delle differenze”. E a questo punto ha citato ancora Sant'Agostino: “Tutti coloro che vivono in armonia con i fratelli e amano il prossimo sono coloro che formano la Chiesa” (Sermone 359,9).



Un desiderio


Il Papa ha riassunto il contenuto della sua omelia esprimendo il suo desiderio di unità nella verità di Cristo. “Vorrei che questo fosse il nostro primo grande desiderio”, ha detto, ”una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi lievito per un mondo riconciliato".


Con semplicità e chiarezza, le parole del pontefice hanno risposto a un'esigenza molto evidente negli ultimi tempi, che va al cuore della spiritualità agostiniana. "Fratelli, sorelle, questa è l'ora dell'amore! La carità di Dio, che ci rende fratelli e sorelle tra di noi, è il cuore del Vangelo". Come non commuoversi ascoltando questo discorso.


Infine, Leone XIV ha espresso il desiderio di una Chiesa in movimento, fondata sull'amore di Dio, aperta al mondo e pronta a lasciarsi interpellare dalla storia. “Una Chiesa missionaria che diventi lievito di armonia per l'umanità”, ha concluso.


I cattolici, come ha detto il Papa, a partire dalla nostra piccolezza, ma anche consapevoli della grandezza della missione che ci attende, sono chiamati ad essere lievito di unità, comunione e fraternità, all'interno della pasta, per gridare al mondo che “è l'ora dell'Amore” e che quindi è anche l'ora di guardare a Cristo con gli occhi della tradizione viva della Chiesa.


La Messa di inizio pontificato del primo Papa agostiniano della storia è stato un invito a costruire una Chiesa fondata sull'amore di Dio, segno di unità; una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, annuncia la Parola e si lascia interrogare dalla storia. Una Chiesa che diventa lievito di armonia per l'umanità.



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